Diskussion:Carlo Carafa (Prediger)

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Diskussion zu bekehrten Sünderinnen

Hierher verschoben von Diskussion:Katharina Valenta, siehe auch Löschdiskussion. --Minderbinder  09:22, 25. Aug. 2021 (CEST)
GIOVANNI ANTONIO ALVINA

Catalogo di tutti gli edifizi sacri della città di Napoli e suoi sobborghi entro il 1643

"Bene, fondata l'anno 1602, a' 14 di marzo, da Caterina Valente siciliana et un'altra sua compagna, quali illuminate da Dio s'offersero a certi devoti (...)"
"Gegründet im Jahr 1602, am 14. März, von Caterina Valente aus Sizilien und einer weiteren ihrer Gefährtinnen, die sich, von Gott erleuchtet, gewissen frommen (...)"
http://www.memofonte.it/home/files/pdf/G_A_ALVINA_CATALOGO.pdf


CARLO DE LELLIS

Aggiunta alla Napoli sacra dell’Engenio Caracciolo Napoli, entro il 1689

https://www.academia.edu/3552707/Carlo_de_Lellis_Aggiunta_alla_Napoli_sacra_dell_Engenio_Caracciolo_tomo_IV


"Guida sacra della città di Napoli"
"(...) Carafa predicando nella parrocchia de' Sette Dolori nel Marzo 1602 trasse a peni- tenza una pubblica donna Caterina Valente Siciliana, con sue compagne; (...)
"(...) im März 1602 verurteilte Carafa während seiner Predigt in der Pfarrei von Sette Dolori eine öffentliche Frau, Caterina Valente Siciliana, mit ihren Begleiterinnen zur Strafe (...)"
https://archive.org/stream/guidasacradellac00aspr/guidasacradellac00aspr_djvu.txt


Le chiese di Napoli descritte ed illustrate da Giuseppe de Simone
"Il venerabile PD Carlo Carafa fondatore in Napoli della Congregazione de PP Pii Operarii predicando nel marzo del 1602 nella Chiesa di S Maria Ognibene toccò siffattamente il cuore ad una Caterina Valente siciliana femmina di lordo costume che ella con altre compagne volte a Dio chiesero a quel medesimo Padre un luogo ove ritirarsi alla penitenza Pregò molto il Carafa i Governatori della Casa degl Incurabili perchè le ricevessero in alcun loro monastero ma tornate vane le premure ottenne loro una casa dalla pietà di Ortensio Magnocavallo che co beni male acquistati dalle convertite o con elemosine come vuole l Engenio ridusse a modo di Convento con una chiesetta ove egli stesso celebrò la prima messa a di 7 aprile di quell anno medesimo intitolandolo Conservatorio delle Illuminate Dopo nove anni mediante il dono di ducati 7500 avuto dalla Marchesa d Arena D Beatrice Branciforte comperarono esse il palazzo che era di contro al loro convento per lo prezzo di ducati 3000 e ivi si trasferirono mutando il nome in Conservatorio del Soccorso e rifiutando di ricevere altre femmine convertite"
"Der ehrwürdige Pater Carlo Carafa, Gründer der Kongregation der PP Pii Operarii in Neapel, berührte während seiner Predigt im März 1602 in der Kirche S. Maria Ognibene das Herz einer sizilianischen Frau in grobem Habit, Caterina Valente, so sehr, dass sie und andere Gefährten sich an Gott wandten und denselben Pater um einen Ort baten, an den sie sich zur Buße zurückziehen konnten. Carafa betete viel zu den Gouverneuren des Hauses der Incurabili, um sie in einem ihrer Klöster aufzunehmen, aber als alle diese Bitten vergeblich waren, erwirkte er ein Haus für sie durch die Frömmigkeit von Ortensio Magnocavallo, der mit den von den Bekehrten schlecht erworbenen Gütern oder mit Almosen wie dem, das sie von der Kirche S. Maria Ognibene erhalten hatten, ein Haus für sie besorgen konnte. Engenio wollte ein Kloster mit einer kleinen Kirche errichten, in der er selbst am 7. April desselben Jahres die erste Messe feierte und es Conservatorio delle Illuminate nannte. Nach neun Jahren kauften sie dank des Geschenks von 7500 Dukaten, das sie von der Marchesa d'Arena D Beatrice Branciforte erhielten, das Gebäude, das ihrem Kloster gegenüber lag, für 3000 Dukaten und zogen dorthin um, wobei sie den Namen in Conservatorio del Soccorso änderten und sich weigerten, weitere weibliche Konvertiten aufzunehmen."
https://books.google.de/books?id=93o_AAAAcAAJ&pg=PA51&lpg=PA51&dq=%22Caterina+Valente+Siciliana%22&source=bl&ots=cguqMw9tXq&sig=ACfU3U2W80_FTGHJKN5PgO899u3qwQ_a7g&hl=de&sa=X&ved=2ahUKEwjRgeKGsIHyAhUSPuwKHTy3AkEQ6AEwBHoECAYQAw#v=onepage&q=%22Caterina%20Valente%20Siciliana%22&f=false


Pompeo Sarnelli

Specchio del clero secolare, overo Vite de' ss. cherici secolari ..., Band 3

"E per tacer di molte , basta dire di unafola Caterina Valente Siciliana , la quale tenendo à quel cempo publico mercato della sua lasciva bellezza in Napoli (...)"
"Und um nur einige wenige zu nennen, genügt es, die Sizilianerin Caterina Valente zu erwähnen, die in Neapel einen öffentlichen Markt für ihre laszive Schönheit veranstaltete (...)"

--freundliche Grüße von Thüringer Chatte öffentlicher Briefkasten 22:22, 26. Jul. 2021 (CEST)


Da bei der zweiten Quelle "Carlo de Lellis" die Such- und Kopierfunktion der kaskadierten Seite (browserabhängig) ziemlich benutzerunfreundlich sind, hier der ergänzende Hinweis, dass sich die gesuchte Erwähnung auf S. 238 f. (p. 183r ff.) unter dem Abschnitt Di Santa Maria del Soccorso dell’Illuminate findet:

“Non fa mentione l’Engenio come la fondatione di questo conservatorio principalmente attribuir si deve alla predicatione del padre don Carlo Carafa, fondatore della congregatione de’ Pii Operarii, dicendo solamente che Caterina Valente con una sua compagna andò in Santa Maria d’Ognibene, e detto havendo a don Giovanni Pietro Bruno che certe donne del mondo desideravano ritirarsi dal peccato, pregandogli che l’havesse trovato luoco per potere ciò eseguire, havendo il detto Bruno ciò riferito a don Vincenzo Concubletto et al padre don Carlo Carafa, s’adoperarono costoro alla fondatione del presente monasterio del modo narrato da esso Engenio, altrimente venendo spiegato il fatto dal padre don Pietro Gisolfo, della stessa congregatione de’ Pii Operarii, nella vita del detto padre don Carlo, dicendo che essendosi esso padre don Carlo con alcuni suoi compagni, e particolarmente con li detti Bruno e Concubletto, ritirato nella chiesa di Santa Maria d’Ognibene, per dar ivi principio alla congregatione che da esso s’intendeva d’instituire, et ivi del continuo con molto fervore et efficacia, e con grandissima conversione di peccatori, con gran concorso di popolo predicando la parola di Dio et attendendo al confessare et altre opere di carità, Caterina Valente, siciliana meretrice in quei tempi di singolar beltà e seguela, udendo dalla fama celebrar la pietà e l’apostolico zelo nel predicare d’un tanto padre, fu dalla coriosità più che da altro spinta di volerlo vedere et udire, onde con alcune sue compagne andò un giorno nella chiesa di Santa Maria d’Ogni Bene, e quel Signore, che da vaso inmondo in vaso d’elettione canciar la voleva, pose in bocca del padre don Carlo nel predicare di quel giorno parole così congruenti allo stato miserabile di quelle donne et alla misericordia di Dio, con la quale mediante la loro penitenza era pronto a perdonarle, che compunte restando fin dall’hora, con lacrime e sospiri, cominciarono a detestare e pentirsi della loro passata vita, et introdotta Caterina a raggionare col medesimo padre don Carlo, gli promise di mutar vita, e di volere per l’avvenire attendere solamente a far penitenza de’ passati errori, et accioché più sicuramente ciò far potuto havesse il pregò che, toltala dal mondo, l’havesse rinzerrata in qualche [183v] luoco di penitenza. Non mancò il padre don Carlo, giunto col Concubletto, di pregarne con ogni sollecitudine i governadori dell’Incurabili, accioché ricevute l’havessero in alcuno di quei loro monasterii, sapendo bene ch’il differire simili aiuti talhora è peggiore ch’abbandonarli. Si scusarono i governadori, mentre erano quei monasterii così pieni di simili donne, intromessovi particolarmente da esso padre don Carlo, da cui con l’efficacia della sua predicatione erano state convertite, che non vi era per altre più luoco alcuno per riceverle. Non si perdé punto d’animo il padre don Carlo, anzi, da tal ripulsa prendendo mutivo di maggior bene, pensò di fondarne un nuovo conservatorio, per haver campo più aperto di rinzerrarne altre, et il tutto con molta fretta comunicando a Catarina, e ritrovandola uniforme al suo parere, e risoluta d’abbandonare col mondo quanto nel mondo haveva, facilmente l’indusse ad impiegare, per dar principio a tal opera santa a gloria di Dio, tutti i beni che con tanta offesa dello stesso Dio acquistato s’haveva, che non erano pochi. Alla fama di così segnalata conversione, e del nuovo conservatorio da farsi, molte altre meretrici si compunsero, e, mosse con più efficacia dal di lei esempio che dalle altrui parole, a seguirla s’indussero. Cercò il padre don Carlo nello stesso quartiero dove habitava casa proportionata per esse, e non trovandola, Orentio Magnacavallo l’offerse spontaneamente la sua, senza preternene altro interesse che quello del merito appresso Dio, insino a tanto che di luoco più opportuno si fussero proviste. Quindi il padre don Carlo, accomodandola a forma di monasterio con una picciola chiesa, a’ 7 d’aprile dell’anno 1602, in giorno di Pasqua di Resurettione, vi racchiuse le donne e vi celebrò la prima messa, intitolando tal conservatorio dell’Illuminate, perché tali, dopo d’haver fatta sì generosa risolutione e discacciate le tenebre del peccato, certamente divenute erano, e che di là a nove anni con le limosine di molti, e particolarmente di donna Beatrice Branciforte marchesa d’Arena, che le donò settemila docati, comprarono esse nella stessa strada una casa incontro a quella dove habitavano, nella quale trasferendosi mutarono con la stanza non solo il nome al conservatorio, chiamandosi per l’avvenire del Soccorso, ma, chiuden [184r] do pian piano alle meretrici l’ingresso, cominciarono a ricevervi solamente vergini, e che il padre don Carlo diede di loro dal primo giorno il pensiero a don Giovan Pietro Bruno, il quale santissimamente fino all’ultimo di sua vita le governò. E Catarina, datasi totalmente alla penitenza e mortificatione di sé stessa, con esempio di tutte le virtù et edificatione d’ogn’uno, piena di meriti, nello stesso luoco se ne passò felicemente al Signore.”

Übersetzen darf jemand anderes ;-) --FordPrefect42 (Diskussion) 15:26, 29. Jul. 2021 (CEST)

Vielen Dank fürs heraussuchen FordPrefect42, hier ein Übersetzungsvorschlag:

„Engenio lügt nicht, dass die Gründung dieses Konservatoriums hauptsächlich auf die Predigt von Pater Don Carlo Carafa, dem Gründer der Kongregation der Pii Operarii, zurückzuführen ist, und sagt nur, dass Catherine Valente mit einer ihrer Gefährtinnen nach Santa Maria d'Ognibene ging, und nachdem er Pater Giovanni Pietro Bruno mitgeteilt hatte, dass einige Frauen der Welt sich von der Sünde zurückziehen wollten und ihn baten, einen Ort zu finden, an dem sie dies tun könnten, und nachdem er Pater Vincenzo Concubletto und Pater Carlo Carafa informiert hatte, dass sie für die Gründung des heutigen Klosters auf die von diesem Engenio erzählte Weise gearbeitet haben, andernfalls wird die Tatsache von Pater Pietro Gisolfo, von der gleichen Kongregation der Frommen Arbeiter, im Leben des besagten Pater Carlo erklärt, indem er sagt, dass Pater Carlo mit einigen seiner Gefährten, und besonders mit dem besagten Bruno und Concubletto, der sich in die Kirche Santa Maria d'Ognibene zurückgezogen hatte, um dort die Kongregation zu gründen, die er zu errichten gedachte, und zwar mit großer Inbrunst und Wirksamkeit und mit einer großen Bekehrung von Sündern, Catherine Valente, eine sizilianische Meretrikerin von einzigartiger Schönheit und Gefolgschaft, hörte vom Ruhm der Frömmigkeit und des apostolischen Eifers beim Predigen eines solchen Vaters, Mehr als alles andere bewegte sie der Wunsch, ihn zu sehen und zu hören, und so ging sie eines Tages mit einigen ihrer Gefährtinnen zur Kirche Santa Maria d'Ogni Bene und zu jenem Herrn, der sie von einem Gefäß der Welt zu einem Gefäß der Erwählung singen wollte, legte Pater Don Carlo in der Predigt jenes Tages Worte in den Mund, die so sehr mit dem elenden Zustand dieser Frauen und mit der Barmherzigkeit Gottes übereinstimmten, mit der er bereit war, ihnen durch ihre Buße zu vergeben, dass sie gezwungen waren, unter Tränen und Seufzen dort zu bleiben, und begannen, ihr vergangenes Leben zu verabscheuen und zu bereuen, Als Katharina mit Pater Charles ins Gespräch kam, versprach sie ihm, ihr Leben zu ändern, und dass sie in Zukunft nur noch für ihre vergangenen Fehler büßen wolle; damit sie dies sicherer tun könne, bat sie ihn, sie aus der Welt zu nehmen und an einen Ort der Buße zu bringen. Pater Don Carlo, der mit dem Concubletto angekommen war, versäumte es nicht, die Gouverneure der Incurabili zu bitten, sie mit aller Fürsorge zu empfangen, damit sie sie in einem ihrer Klöster aufnehmen könnten, wohl wissend, dass es manchmal schlimmer ist, eine solche Hilfe aufzuschieben, als sie zu unterlassen. Die Statthalter entschuldigten sich, da die Klöster so voll von solchen Frauen waren, insbesondere von Pater Karl, der sie durch die Wirksamkeit seiner Predigten bekehrt hatte, dass es keinen anderen Ort gab, um sie aufzunehmen. Pater Karl ließ sich nicht entmutigen, ja, er nutzte diese Abneigung, um sich selbst einen größeren Dienst zu erweisen, indem er daran dachte, ein neues Konservatorium zu gründen, um ein offeneres Feld für den Wiederaufbau anderer zu haben, und er teilte dies alles Catarina mit großer Eile mit, und da er sie in Übereinstimmung mit seiner Meinung fand und sie entschlossen war, alles, was sie in der Welt besaß, mit der Welt zu teilen, konnte er sie leicht dazu bewegen, alle Güter, die sie mit so viel Verachtung für Gott selbst erworben hatte und die nicht wenige waren, zu verwenden, um dieses heilige Werk zur Ehre Gottes zu beginnen. Als sie von ihrer Bekehrung und dem neuen Wintergarten hörten, der gebaut werden sollte, wurden viele andere Huren dazu bewegt, ihr zu folgen, und zwar mehr durch ihr Beispiel als durch die Worte anderer. Pater Don Carlo suchte nach einem geeigneten Haus für sie in demselben Viertel, in dem sie lebte, und da er keines fand, bot Orentio Magnacavallo ihr spontan sein Haus an, ohne ein anderes Interesse als das des Verdienstes vor Gott, bis ein geeigneterer Ort für sie gefunden werden könnte. Pater Carlo richtete es in Form eines Klosters mit einer kleinen Kirche ein und schloss am Ostersonntag, dem 7. April 1602, die Frauen dort ein und feierte die erste Messe. Er nannte es das Konservatorium der Erleuchteten, weil sie, nachdem sie einen so großzügigen Entschluss gefasst und die Finsternis der Sünde verbannt hatten, tatsächlich zu solchen geworden waren, und das nach neun Jahren mit den Spenden vieler, insbesondere von Beatrice Branciforte, Marquise von Arena, In derselben Straße kauften sie ein Haus neben dem, in dem sie wohnten, und als sie dort einzogen, änderten sie nicht nur den Namen des Konservatoriums und nannten es für die Zukunft "Soccorso" (Hilfe), sondern schlossen nach und nach den Eingang für die Prostituierten und begannen, nur noch Jungfrauen aufzunehmen, und ihr Vater Don Carlo übertrug die Sorge für sie vom ersten Tag an Don Giovan Pietro Bruno, der sie bis zu seinem Lebensende heilig leitete. Und Katharina, die sich ganz der Buße und Abtötung hingegeben hatte, mit einem Beispiel aller Tugenden und der Erbauung eines jeden, voll von Verdiensten, ging an demselben Ort glücklich zum Herrn."“

--freundliche Grüße von Thüringer Chatte öffentlicher Briefkasten 08:46, 30. Jul. 2021 (CEST)

Die "Urquelle"

Salvatore di Giacomos "La prostituzione in Napoli..." zitiert offenbar Pietro Gisolfo "Vita del P. Don Carlo Carafa" (Napoli 1667) wörtlich, wenn er schreibt: «Teneva — scrive il biografo panegirista del Carafa — publico mercato in Napoli della lasciva sua bellezza Caterina Valente Siciliana , che per vendere a più caro prezzo se stessa non a plebei ma a nobili e ricchi con lusinghevole affetto si discopriva. La moltitudine de ' ciechi amanti cagio nando confusione e tumulto comprava molte volte coi proprii denari la morte . . . Or costei venne insieme con alcune altre alla chiesa di Santa Maria d ' Ogni Bene per vederlo , per udirlo . E quel Signore che da vaso immondo in vaso d ' elettione cam biarla voleva pose in bocca del predicatore parole si vive ed efficaci che , a guisa d ' una tagliente spada , l ' intimo del suo cuore penetrando , la ferì , la sanò».

Das wäre die Bekehrungsgeschichte, frei paraphrasiert: Valente stellt sich öffentlich den Reichen zur Schau, sie löst mit ihrer Verführungskunst einiges Unglück aus. In Santa Maria d'Ogni Bene hört sie eine Predigt Carafas, der sie und einige andere bekehren kann. Damit endet das wörtliche Zitat, es folgt ein etwas krpytischer Hinweis, dass sie ihm beim Aufbau einer Unterkunft für die Bekehrten geholfen habe. Mehr gibt es, fürchte ich, nicht zu wissen. Die Aussage, sie sei eine "frühe Vorkämpferin für die Rechte „gefallener“ Frauen." scheint mir so nur schwer haltbar.--SchreckgespenstBuh! 10:35, 27. Jul. 2021 (CEST)

Die Vorkämpferin halte ich für komplett unhaltbar. Was war denn mit den Frauen, die sich in diesem Job ihr Bot verdienten, wenn sie das nicht mehr machen wollten? Schlechter Ruf und damit extrem schlechte Aussichten auf eine andere Tätigkeit (großartig was anderes als Heiraten kam als Aussicht eh nicht in Frage in dieser Zeit, wenn man nicht zufällig in privilegierten Verhältnissen aufgewachsen war). Deine Wortschöpfung Dirnenauffangstation trifft es sehr gut: Das war eine Alternative für die Frauen, wenn sie nach der Bekehrung noch ein anständiges (ggf. auch selbstbestimmtes) Leben führen wollten. Also keine Frauenpolitik, sondern schlicht pragmatisches Handeln. --Henriette (Diskussion) 11:01, 27. Jul. 2021 (CEST)
Zur Dokumentation auch hier nochmal das Digitalisat der Originalbiographie, die Geschichte ist auf den Seiten 86 bis 89, für eine schnelle Paraphrase siehe die Löschdiskussion. Inhaltlich bin ich sonst ganz bei dir, die Verklärung Valentes im modernen, feministischen Sinn ist nicht haltbar.--SchreckgespenstBuh! 11:19, 27. Jul. 2021 (CEST)
+1 Diese moderne Interpretation ist absolute TF und nicht haltbar. --FordPrefect42 (Diskussion) 15:29, 29. Jul. 2021 (CEST)