Benutzer:Wilhelmus Legrant/Lit.

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Zu Ostra!

Monumenti e luoghi d'interesse

Nel corso dei secoli Ostra ha cambiato vari stemmi comunali. La più antica documentazione giunta sino a noi è del 1371. Quell'antico sigillo riportava: sette monti in linea, le chiavi della chiesa e a destra la croce di Cristo, quale atto di dedizione. Dal secolo XV sino al 1528 troviamo i cinque monti solamente. In quella data vi venne aggiunta la croce che ancora oggi si innalza al centro. In seguito si ebbe la variante dei monti sovrapposti con sopra la croce, stemma che è rimasto fino ad oggi.

Cinta muraria Quando venne istituito il comune di Montalboddo, alla fine del secolo decimosecondo (1194), la costituzione fisico-edilizia del castello non si estendeva alla superficie attuale. La primitiva cerchia muraria, fatta di legname, steccati, muratura primitiva, ricopriva una superficie pari ad un quarto di quella che ricopre attualmente, perché racchiudeva solo la parte alta del paese: e cioè la rocca, che si innalzava nel punto più alto, dove in seguito sarebbe stato edificato il monastero delle clarisse; la zona davanti alla rocca stessa che assumeva il nome di Fossarile, a causa delle numerosissime fosse di deposito del grano; una parte dell'attuale piazza dei Martiri e tutta la parte di via della Boccetta, con la parte, a ridosso del Fossarile, dell'odierna via Gramsci. Lo sviluppo naturale per l'incastellamento di altri abitanti e lo sviluppo del Borgo extra muros di Santa Croce permisero, poi, l'ampliamento della cerchia muraria del castello primitivo sino a racchiudere lo stesso borgo di Santa Croce. L'accesso al paese libero di giorno, ma autorizzato con scritto dal magistrato per la notte, era possibile solo attraverso i ponti levatoi e le rispettive porte. Nel secolo decimoquarto queste erano tre: porta del Mercato a sud; porta S. Croce a nord e porta Nuova ad est. Questa ultima porta fu chiusa sul principio del 1400 ed era sita con tutta probabilità, stando alla 2ª senaita, all'altezza dell'attuale accesso al paese, aperto nelle mura ad est dell'abitato, con la via risalente lungo il fianco dell'ancora esistente chiesa di San Gregorio o del Crocifisso, sino all'incrocio con la via del Corso. Poi, nella seconda metà dell'ottocento, la trasformazione edilizia, prospettata ed eseguita dal sindaco Luigi Antolini, distrusse per sempre ed irreparabilmente anche le due porte superstiti, quella del Mercato e quella di S. Croce. Per prima, toccò a quella di S. Croce, che venne demolita nel 1871 e poi, nel 1874, all'altra, quella del Mercato. Alla demolizione di queste seguirono, in un primo momento, l’edificazione di bastioni in muratura portanti robusti cancelli, tolti nel 1907, poi la demolizione di questi intorno al 1920 per permettere un più agevole e scorrevole ingresso alla città. Anche le mura castellane nel corso dei secoli ebbero varie trasformazioni: all'inizio erano molto più alte di quelle attuali, in seguito venne rialzato il piano stradale ed interrato il fossato, per facilitare la circolazione.

Piazza dei Martiri Situata nella parte alta del centro storico, alla confluenza di via del Teatro, corso Mazzini e via Gramsci, piazza dei Martiri è il cuore della vita cittadina, nonché la principale piazza del comune. Su di essa si affacciano il settecentesco palazzo comunale, con l'annesso teatro La Vittoria, la torre civica (costruita nel XVI secolo e riedificata nel 1950 dopo essere stata bombardata nel corso della seconda guerra mondiale) e la chiesa di San Francesco. Non più presente all'interno dello scenario della piazza è invece la chiesa di San Giovanni, andata distrutta nel corso dell'ultima guerra mondiale e della quale la torre dell'orologio costituiva il campanile.

Edifici religiosi

Chiesa di San Francesco

Risale al 1283 e fu ricostruita nel 1350. La facciata con portico neogotico e coronamento baroccheggiante fu invece edificata dopo il 1860, quando la navata della chiesa venne accorciata per ampliare la piazza.

Basilica collegiata di Santa Croce

Situata nella parte "bassa" del centro storico, la Basilica collegiata di Santa Croce è la chiesa principale di Ostra. Edificata dopo il Mille, fu inizialmente abbazia dei monaci benedettini. Nel novembre 1795 papa Pio VI eresse la Chiesa di Santa Croce a collegiata, affidandola ad un "collegio dei canonici" e ad un arciprete, di nomina papale. Nel novembre 2008 la chiesa fu elevata alla dignità di basilica minore. La vecchia chiesa romanica, detta "delle quattro colonne" fu completamente ricostruita tra il 1848 e il 1851, in quanto ormai troppo piccola e in grande decadenza. Dopo la guerra fu anche ricostruito il campanile, danneggiato dai colpi di cannone.

Santuario della Madonna della Rosa

Il Santuario della Madonna della Rosa, situato a poca distanza dal centro storico, fu costruito nel 1754 per contenere il grande afflusso di pellegrini all'edicola della Vergine. La tradizione vuole che, nel 1666, un giglio posto da una fanciulla di fronte all'immagine della Madonna restò fresco e profumato per diversi mesi, come fosse stato appena colto. La facciata ed il campanile vennero edificati nel XIX secolo su progetto dell'architetto Francesco Vespignani di Roma. Ancora oggi è meta di numerosi pellegrinaggi, custodendo al suo interno numerosi ex voto, tra cui due bandiere turche.

Santuario di Santa Maria Apparve

Il Santuario di Santa Maria Apparve sorge vicino ad un'edicola dove, nel 1527, la Vergine Maria sarebbe apparsa ad un pastorello rivelandogli che avrebbe protetto da una pestilenza la popolazione ostrense se questa avesse eretto una chiesa in suo onore. Secondo il rito sacro, nel 1529 venne perciò consacrata la chiesa e durante i secoli XVI e XVII tante furono le grazie ricevute. Un ampliamento della chiesa, ad un'unica navata, si è avuto nel 1885, anno in cui subentrarono i frati minori cappuccini che costruirono il convento. Vi si trova un'effigie della Madonna con bambino e angeli sull'altare maggiore.

Edifici civili

Palazzo dei Padri Conventuali

Adiacente alla Chiesa di San Francesco, con ingresso principale situato su via Gramsci, fu edificato nel XVIII secolo come sede dei Padri Francescani Conventuali. Oggi è sede della biblioteca comunale, dell'archivio storico cittadino e della pinacoteca civica. Annualmente, nel mese di agosto, i suoi locali ospitano la mostra nazionale dell'antiquariato e artigianato artistico.

Ostra conserva numerosi edifici di origine nobiliare, principalmente posti all'interno della cinta muraria.

Palazzo Gherardi

Situato sul corso Mazzini edificato nel 1666 dalla famiglia Gherardi che ancora lo possiede.

Palazzo Menchetti

Alla parte seicentesca è stata aggiunta, negli anni 1930-35, per volere del proprietario Andrea Menchetti, un'ulteriore costruzione in stile medievale. Il palazzo presenta decorazioni pittoriche ed una cappellina privata dedicata alla Madonna del Carmine. Tra le varie sale, da segnalare quella dedicata agli antenati, con il ritratto dei committenti, ed altre stanze abbellite con figure mitologiche.

Palazzo Luzi Fedeli Gabuzzi

Di origine seicentesca, si affaccia su corso Mazzini con inferriate e balconcini in ferro battuto. All'interno sono conservati dipinti ed una cappellina dedicata a San Pio V ospitante 365 reliquie di santi, una per ogni giorno dell'anno. Al piano nobile è invece situato un salone con soffitto neoclassico raffigurante Marte su un carro trainato da cavalli mentre un'altra sala presenta un soffitto a grottesche con al centro il mito di Orfeo e Euridice.

Palazzo Pericoli (già Palazzo Sanzi)

Situato come il precedente lungo corso Mazzini, fu edificato tra il 1723 e il 1739 dai fratelli Giuseppe, Orazio e Carlo Sanzi, per poi passare alla famiglia Pericoli. Oltre alle decorazioni del pittore bolognese Luigi Samoggia e alla cappellina privata, conserva una tela raffigurante Montalboddo nel 1746. Curiosa è la scala a chiocciola che dagli scantinati arriva sino alle soffitte e che un tempo era percorribile anche dagli animali da soma per il trasporto delle granaglie.