Wikiup:Projekt WikiAlpenforum (WAF)/Artikelwunsch Alpenverein/Bivacco Ulrich Lateltin

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Bivacco Lateltin
CAI-Biwakschachtel
Das Bivacco Ulrich Lateltin über dem Lystal

Das Bivacco Ulrich Lateltin über dem Lystal

Lage Gressoney-Saint-Jean; Aostatal, Italien
Gebirgsgruppe Walliser Alpen
Geographische Lage: 45° 49′ 22,5″ N, 7° 47′ 27,4″ OKoordinaten: 45° 49′ 22,5″ N, 7° 47′ 27,4″ O
Projekt WikiAlpenforum (WAF)/Artikelwunsch Alpenverein/Bivacco Ulrich Lateltin (Aostatal)
Besitzer Sektion Gressoney des CAI
Erbaut 1950
Bautyp Biwakschachtel
Übliche Öffnungszeiten stets offen
Beherbergung 0 Betten, 16 Lager

Das Bivacco Ulrich Lateltin ist eine Biwakschachtel der Sektion Gressoney des Club Alpino Italiano im Gemeindegebiet von Gressoney-Saint-Jean, auf der Wasserscheide zwischen Lystal und Ayastal, am 3132 m s.l.m. hohen Monte Pinter gelegen.[1]

Geschichte

Ulrich Lateltin (1899-1956), falegname di Gressoney-Saint-Jean, ebbe l'idea di costruire una capanna nei pressi del Groabhopt (Testa Grigia). Nel 1950, scelse il luogo dove avrebbe dovuto sorgere, uno spiazzo vicino alla Punta Pinter, dove lo sguardo poteva spaziare su tutta la valle. In quegli anni cominciò, durante i mesi estivi, il trasporto del materiale e degli attrezzi a spalle e a dorso di mulo, senza riuscire ad avviare il cantiere.

Nell'estate del 1983, il nipote, August Linty (1927-2002), durante una scampagnata, ritrovò gli attrezzi che anni prima suo zio aveva lasciato al riparo di una roccia vicino al luogo prescelto per la capanna. Il ritrovamento diede l'incipit per la ripresa del progetto. Il 21 luglio 1984, si aprì il cantiere su terreno di proprietà della Signora Angiolina Vincent.

La prima squadra composta da August Linty, Ulrich Bieler, Arduino Peccoz, Luigi Laurent, Saverio Falvo, Cesare Baldi, Vito Angster, partì con l'elicottero e, dopo aver organizzato il campo base, iniziò lo scavo per il basamento. Il 23 luglio si aggiungono Ernesto e Camillo Lateltin, e Guido Peccoz. Si gettò il basamento portando il calcestruzzo con l'elicottero. Il 26 luglio tutto fu pronto per il montaggio del bivacco. La struttura, in acciaio zincato, fu realizzata a moduli per essere trasportata in elicottero. Il fabbro fu Silvano Monetta. Il 27 luglio i lavori furono completati e nel diario tenuto da Rosanna Laurent si legge: "tempo bellissimo, vista stupenda, tutti di buon umore".

Il 4 agosto 1984 fu inaugurato. Fu in seguito donato al CAI, sezione di Gressoney.

L'opera costò lire 78.662 e fu finanziata al 30% dal Sig. August Linty e al 70% dalla Regione Autonome Valle d'Aosta grazie alla L.R. N. 2. del 10.01.1961.

Beschreibung

Das Gebäude mit einer Grundfläche von circa 37 Quadratmetern (4,45 Meter Breite, 8,10 Meter Länge) liegt auf dem östlichen Teil des Grats südlich der Testa Grigia; meist dient es als Ausgangspunkt für deren Besteigung sowie als Rückzugspunkt bei schlechtem Wetter oder auch als Aussichtspunkt auf Sonnenaufgänge und Sonnenuntergänge über dem Aostatal.

Das innen mit Holz verkleidete Biwak bietet 16 Lagerplätze auf zwei Ebenen, eine Kochecke und einen Tisch mit zwei Bänken, verfügt aber nicht über Wasser. Vor dem Biwak steht ein eisernes Kreuz. Etwas höher befindet sich ein Repeater, der vom Colle Pinter, dem das Lystal mit dem Ayastal verbindenden Pass, gut sichtbar ist.

Zugang

Vi sono quattro alternative possibili. Si può partire dal Crest, villaggio walser di Ayas, seguendo il sentiero 11A della durata di circa 3.20 ore.
Viceversa si può raggiungere con la seggiovia Alpe Ostafa, da dove parte il sentiero 12 (2.40 ore).

Dalla valle di Gressoney, parte il percorso 10c che porta ad un piccolo colle tra la Testa Grigia e il bivacco, o ancora tramite il percorso 4a da Chamonal, frazione di Gressoney-Saint-Jean, si arriva al Colle Pinter dal quale si sale fino al rifugio.

Aufstiege

Literatur

  • Massimo Martini, Luca Zavatta: Rifugi e bivacchi in Valle d’Aosta. Editrek, 2012.
  • Rifugi e bivacchi del CAI, Ivrea, Priuli e Verlucca, 2002.

Weblinks

Einzelnachweise

  1. Bivacco Ulrich Lateltin. In: varasc.it. Abgerufen am 6. Juli 2021 (italienisch).